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Archivio News

Concorrenza (Cass. Civ. 25607/2018)

La concorrenza sleale per appropriazione dei pregi dei prodotti o dell’impresa altrui (art. 2598, n. 2, cc.) non consiste nell’adozione di tecniche materiali o procedimenti già usati da altra impresa - che può dar luogo, invece, alla concorrenza sleale per imitazione servile - ma ricorre quando un imprenditore, in forme pubblicitarie od equivalenti, attribuisce ai propri prodotti od alla propria impresa pregi, quali ad esempio medaglie, riconoscimenti, indicazioni di qualità, requisiti, virtù, da essi non posseduti, ma appartenenti a prodotti od all’impresa di un concorrente, in modo da perturbare la libera scelta dei consumatori.

Societario, La "giusta causa" di revoca di un amministratore di S.p.A. riguarda circostanze sopravvenute, anche non integranti inadempimento, provocate o no dall’amministratore stesso, che però pregiudicano l’affidamento dei soci nelle sue attitudini e capacità: in una parola, il rapporto fiduciario tra le parti. La revoca anticipata senza giusta causa, mentre comporta il ristoro per la perdita dei residui compensi non necessariamente produce tuttavia altro tipo di danno, neppure alla reputazione.

Cass. Civ. sez. I , 26/01/2018 n. 2037​

Trasporto Aereo. Lo sciopero non esonera il vettore dal pagamento della compensazione pecuniaria  (Corte di Giustizia UE, causa C-613/20, 6 ottobre 2021). 

Uno sciopero il cui scopo si limiti a ottenere da un’impresa di trasporto aereo un aumento della retribuzione del personale di cabina costituisce un evento inerente al normale esercizio dell’attività di tale impresa, in particolare quando un simile sciopero sia organizzato nel rispetto della legge. Al fine di garantire l’effetto utile dell’obbligo di compensazione pecuniaria sancito all’articolo 7, paragrafo 1, del regolamento n. 261/2004, uno sciopero del personale di un vettore aereo operativo non può essere qualificato come «circostanza eccezionale», ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 3, di tale regolamento, qualora tale sciopero sia legato a rivendicazioni salariali e/o sociali del personale di tale vettore, le quali possano essere trattate nell’ambito del dialogo sociale interno al gruppo di società al quale appartiene il suddetto vettore.​

Processo Civile. Utilizzabilità come prove di email e sms

(Corte di Cassazione, ordinanza 19155 - 17 luglio 2019

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Sia l'SMS sia la email contengono la rappresentazione di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti ed sono riconducibii nell’ambito dell’art. 2712 c.c., con la conseguenza che formano piena prova dei fatti e delle cose rappresentate se colui contro il quale vengono prodotti non ne contesti la conformità ai fatti o alle cose medesime (cd. "disconoscimento"),  
Il disconoscimento idoneo a fare perdere ad esse la qualità di prova, deve essere chiaro, circostanziato ed esplicito, dovendosi concretizzare nell’allegazione di elementi attestanti la non corrispondenza tra realtà fattuale e realtà riprodotta

Obbligazioni e Contratti.

La pura e sola reticenza su una circostanza rilevante per l'acquirente non è sufficiente, da sola, ad integrare il dolo omissivo quale causa di annullamento del contratto di compravendita (il venditore, nel corso delle trattative, aveva taciuto all'acquirente il fatto che la banca conduttrice dell’immobile da vendere sarebbe di li a poco receduta dal contratto di locazione, in tal modo perdendosi la rendita dell'immobile medesimo).

Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 2, ordinanza 1 febbraio – 8 maggio 2018, n. 11009

Privacy: Pubblicato in Gazzetta (Gazzetta Uff. 04/09/2018, n.205) il Decreto Legislativo 10 agosto 2018, n. 101, recante  modifiche del Codice della Privacy di adeguamento alle disposizioni del GDPR (Reg. UE  2016/679). Qui il Codice della Privacy aggiornato

Agenzia. L'elemento distintivo tra il rapporto di agenzia e il rapporto di lavoro subordinato va individuato nella circostanza che il primo ha per oggetto lo svolgimento, in favore del preponente, di un'attività economica esercitata in forma imprenditoriale, con organizzazione di mezzi e assunzione del rischio da parte dell'agente, che si manifesta nell'autonoma scelta dei tempi e dei modi della stessa, pur nel rispetto, ex art. 1746 c.c. , delle istruzioni ricevute dal preponente. 

Cass. Civ. - Sezione Lavoro, 01/03/2018 n. 4884

IT (Corte di Cassazione, sez. sez. I, 19/03/2019, n.7708).

L'hosting provider attivo non svolge soltanto un servizio di ordine meramente tecnico, automatico e passivo, ma può concorrere, con condotta attiva, nella commissione dell'illecito consistente nell'aver consentito la pubblicazione di contenuti illeciti. L'hosting provider deve perciò rimuoverli se l'illiceità della pubblicazione è nota o ragionevolmente constatabile ed egli abbia la possibilità di attivarsi utilmente, in quanto reso edotto in modo sufficientemente specifico dei contenuti illecitamente immessi da rimuovere.

AssicurazioniCassazione civile sez. III - 05/10/2018 – n. 24563

In tema di contratto di assicurazione, la reticenza dell'assicurato è causa di annullamento del contratto ex art. 1892 c.c., quando si verificano all'atto della conclusione del contratto, simultaneamente, tre condizioni: che la dichiarazione sia inesatta o reticente; che l'assicurato abbia reso la dichiarazione con dolo o colpa grave; che la reticenza sia stata determinante ai fini della formazione del consenso dell'assicuratore.

Lavoro: l'immediatezza della contestazione disciplinare è relativa, poiché si deve tenere conto delle ragioni che possono far ritardare la contestazione, tra cui il tempo necessario per l’espletamento delle indagini per l’accertamento dei fatti e la complessità dell’organizzazione aziendale. Cass. 5/12/17 n.29056

Concorrenza sleale (Corte di Cassazione, sez. I, 07/02/2020 n.2980)

La vendita sottocosto (o comunque a prezzi non immediatamente remunerativi) è contraria ai doveri di correttezza ex art. 2598 c.c., comma 1, n. 3, solo se si connota come illecito antitrust, in quanto posto in essere da una impresa in posizione dominante e praticata con finalità predatorie. La vendita sottocosto è favorevole ai consumatori ed al mercato, sino a quando non giunga alla soppressione della concorrenza, e, perciò, si traduca in un danno per gli stessi consumatori ed il mercato, onde solo in tale ultima situazione si realizza l'illecito concorrenziale da dumping interno.

Lavoro. Risarcibile il danno da "superlavoro", ma spetta al Dipendente dimostrare il danno e la riconducibilità al lavoro svolto (Cass. civ., sez. lav., ord., 28 novembre 2022, n. 34968). In tema di azione per risarcimento, ai sensi dell'art. 2087 c.c., per danni cagionati dalla richiesta o accettazione di un'attività lavorativa eccedente rispetto alla ragionevole tollerabilità, il lavoratore è tenuto ad allegare compiutamente lo svolgimento della prestazione secondo le predette modalità nocive ed a provare il nesso causale tra il lavoro così svolto e il danno, mentre spetta al datore di lavoro, stante il suo dovere di assicurare che l'attività di lavoro sia condotta senza che essa risulti in sé pregiudizievole per l'integrità fisica e la personalità morale del lavoratore, dimostrare che viceversa la prestazione si è svolta, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, con modalità normali, congrue e tollerabili per l'integrità psicofisica e la personalità morale del prestatore".

Societario. L'insindacabilità del merito delle scelte di gestione dell'Amministratore di società di capitali (cd. business judgement rule) non è assoluta ma ha dei limiti. Cass. Civ. 15470/2017

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